| (Testo CEI2008) 8 L'uomo non può conoscere il senso delle cose, nè la propria sorte
1Chi è come il saggio? Chi conosce la spiegazione delle cose? La sapienza dell'uomo rischiara il suo volto, ne cambia la durezza del viso.
2Osserva gli ordini del re, per il giuramento fatto a Dio.
3Non allontanarti in fretta da lui; non persistere in un cattivo progetto, perché egli può fare ciò che vuole.
4Infatti, la parola del re è sovrana; chi può dirgli: «Che cosa fai?».
5Chi osserva il comando non va incontro ad alcun male; la mente del saggio conosce il tempo opportuno.
6Infatti, per ogni evento vi è un tempo opportuno, ma un male pesa gravemente sugli esseri umani.
7L'uomo infatti ignora che cosa accadrà; chi mai può indicargli come avverrà?
8Nessun uomo è padrone del suo soffio vitale tanto da trattenerlo, né alcuno ha potere sul giorno della morte. Non c'è scampo dalla lotta e neppure la malvagità può salvare colui che la compie.
9Tutto questo ho visto riflettendo su ogni azione che si compie sotto il sole, quando un uomo domina sull'altro per rovinarlo.
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