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Qoèlet
  > Libro: Qoèlet, Cap.: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12  

(Testo CEI74)

4
La società

1Ho poi considerato tutte le oppressioni che si commettono sotto il sole. Ecco il pianto degli oppressi che non hanno chi li consoli; da parte dei loro oppressori sta la violenza, mentre per essi non c'è chi li consoli. 2Allora ho proclamato più felici i morti, ormai trapassati, dei viventi che sono ancora in vita; 3ma ancor più felice degli uni e degli altri chi ancora non è e non ha visto le azioni malvage che si commettono sotto il sole.

4Ho osservato anche che ogni fatica e tutta l'abilità messe in un lavoro non sono che invidia dell'uno con l'altro. Anche questo è vanità e un inseguire il vento.

5Lo stolto incrocia le braccia
e divora la sua carne.
6Meglio una manciata con riposo
che due manciate con fatica.

7Inoltre ho considerato un'altra vanità sotto il sole: 8uno è solo, senza eredi, non ha un figlio, non un fratello. Eppure non smette mai di faticare, né il suo occhio è sazio di ricchezza: «Per chi mi affatico e mi privo dei beni?». Anche questo è vanità e un cattivo affannarsi.

9Meglio essere in due che uno solo, perché due hanno un miglior compenso nella fatica. 10Infatti, se vengono a cadere, l'uno rialza l'altro. Guai invece a chi è solo: se cade, non ha nessuno che lo rialzi. 11Inoltre, se due dormono insieme, si possono riscaldare; ma uno solo come fa a riscaldarsi? 12Se uno aggredisce, in due gli possono resistere e una corda a tre capi non si rompe tanto presto.

13Meglio un ragazzo povero ma accorto,
che un re vecchio e stolto
che non sa ascoltare i consigli.

14Il ragazzo infatti può uscir di prigione ed esser proclamato re, anche se, mentre quegli regnava, è nato povero. 15Ho visto tutti i viventi che si muovono sotto il sole, stare con quel ragazzo, il secondo, cioè l'usurpatore. 16Era una folla immensa quella di cui egli era alla testa. Ma coloro che verranno dopo non avranno da rallegrarsi di lui. Anche questo è vanità e un inseguire il vento.

17Bada ai tuoi passi, quando ti rechi alla casa di Dio. Avvicinarsi per ascoltare vale più del sacrificio offerto dagli stolti che non comprendono neppure di far male.

(Testo TILC)

4
Nessuno si cura degli oppressi

1Ho riflettuto anche su tutte le
ingiustizie
che si compiono in questo mondo.
Gli oppressi piangono e invocano aiuto,
ma nessuno li consola,
nessuno li libera
dalla violenza dei loro oppressori.
2Invidio quelli che sono morti.
Essi stanno meglio di noi che siamo
ancora in vita.
3Anzi, più fortunati ancora quelli
che non sono mai nati,
quelli che non hanno mai visto
tutte le ingiustizie di questo mondo.

Il lavoro

4Ho osservato la gente che lavora sodo
e che ha successo.
Ma ho capito che fa tutto
per invidia degli altri.
Anche questo è assurdo,
come andare a caccia di vento.
5È stupido incrociare le braccia
e lasciarsi morire di fame.
6Ma vale di più godersi un po' di riposo,
accontentandosi di poco,
che lavorare tanto per niente!
7Ho scoperto un'altra assurdità.
8Un uomo vive da solo,
senza nessuno, senza figli né fratelli.
Eppure lavora tutto il giorno
e non è mai contento di quello che ha.
Ma per chi lavora quest'uomo,
che rinunzia a ogni soddisfazione?
È proprio un brutto modo di vivere,
e non serve a niente.

Solidarietà

9Meglio essere in due che da solo.
Lavorare insieme rende di più.
10Se uno cade, il compagno può aiutarlo.
Ma se uno è solo e cade,
nessuno lo aiuta a rialzarsi.
11Se fa freddo, in due si può dormire
insieme e star caldi,
ma uno da solo come si scalderà?
12Quando si è aggrediti
in due ci si può difendere.
Come dice il proverbio:
'Fune a tre capi, difficile a rompere'.

Il giovane e il vecchio

13-15Meglio un giovane povero e intelligente
che un re vecchio e stolto,
incapace ormai di controllarsi.
Il giovane può uscire di prigione
anche se è poveraccio
e regnare al posto del vecchio.
Tutta la gente
sta dalla parte del giovane.
16Egli governa un popolo immenso,
ma quelli che verranno dopo di lui,
nemmeno di lui saranno contenti.
Anche questo è un'assurdità.

La preghiera

17Pensa bene a quello che fai
quando vai nella casa di Dio.
Ci devi andare per ascoltare
l'insegnamento di Dio
piuttosto che fare come gli stolti:
essi offrono sacrifici,
ma non s'accorgono nemmeno
quando fanno il male.

(Testo CEI2008)

4
L'oppressione

1Tornai poi a considerare tutte le oppressioni che si fanno sotto il sole. Ecco le lacrime degli oppressi e non c'è chi li consoli; dalla parte dei loro oppressori sta la violenza, ma non c'è chi li consoli. 2Allora ho proclamato felici i morti, ormai trapassati, più dei viventi che sono ancora in vita; 3ma più felice degli uni e degli altri chi ancora non esiste, e non ha visto le azioni malvagie che si fanno sotto il sole.

La fatica del lavoro

4Ho osservato anche che ogni fatica e ogni successo ottenuto non sono che invidia dell'uno verso l'altro. Anche questo è vanità, un correre dietro al vento.
5Lo stolto incrocia le sue braccia
e divora la sua carne.
6Meglio una manciata guadagnata con calma
che due manciate con tormento e una corsa dietro al vento.

La solitudine

7E tornai a considerare quest'altra vanità sotto il sole: 8il caso di chi è solo e non ha nessuno, né figlio né fratello. Eppure non smette mai di faticare, né il suo occhio è mai sazio di ricchezza: «Per chi mi affatico e mi privo dei beni?». Anche questo è vanità e un'occupazione gravosa.
9Meglio essere in due che uno solo, perché otterranno migliore compenso per la loro fatica. 10Infatti, se cadono, l'uno rialza l'altro. Guai invece a chi è solo: se cade, non ha nessuno che lo rialzi. 11Inoltre, se si dorme in due, si sta caldi; ma uno solo come fa a riscaldarsi? 12Se uno è aggredito, in due possono resistere: una corda a tre capi non si rompe tanto presto.

Il potere

13Meglio un giovane povero ma accorto,
che un re vecchio e stolto,
che non sa più accettare consigli.
14Il giovane infatti può uscire di prigione ed essere fatto re, anche se, mentre quello regnava, era nato povero. 15Ho visto tutti i viventi che si muovono sotto il sole stare con quel giovane, che era subentrato al re. 16Era una folla immensa quella che gli stava davanti. Ma coloro che verranno dopo non si rallegreranno neppure di lui. Anche questo è vanità, un correre dietro al vento.

Fedeltà alle promesse fatte a Dio

17Bada ai tuoi passi quando ti rechi alla casa di Dio. Avvicìnati per ascoltare piuttosto che offrire sacrifici, come fanno gli stolti, i quali non sanno di fare del male.

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