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Proverbi
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(Testo CEI74)

30
VI. DETTI DI AGUR

1Detti di Agùr figlio di Iakè, da Massa.
Dice quest'uomo: Sono stanco, o Dio,
sono stanco, o Dio, e vengo meno,
2perché io sono il più ignorante degli uomini
e non ho intelligenza umana;
3non ho imparato la sapienza
e ignoro la scienza del Santo.
4Chi è salito al cielo e ne è sceso?
Chi ha raccolto il vento nel suo pugno?
Chi ha racchiuso le acque nel suo mantello?
Chi ha fissato tutti i confini della terra?
Come si chiama? Qual è il nome di suo figlio, se lo sai?
5Ogni parola di Dio è appurata;
egli è uno scudo per chi ricorre a lui.
6Non aggiungere nulla alle sue parole,
perché non ti riprenda e tu sia trovato bugiardo.
7Io ti domando due cose,
non negarmele prima che io muoia:
8tieni lontano da me falsità e menzogna,
non darmi né povertà né ricchezza;
ma fammi avere il cibo necessario,
9perché, una volta sazio, io non ti rinneghi
e dica: «Chi è il Signore?»,
oppure, ridotto all'indigenza, non rubi
e profani il nome del mio Dio.
10Non calunniare lo schiavo presso il padrone,
perché egli non ti maledica e tu non ne porti la pena.
11C'è gente che maledice suo padre
e non benedice sua madre.
12C'è gente che si crede pura,
ma non si è lavata della sua lordura.
13C'è gente dagli occhi così alteri
e dalle ciglia così altezzose!
14C'è gente i cui denti sono spade
e i cui molari sono coltelli,
per divorare gli umili eliminandoli dalla terra
e i poveri in mezzo agli uomini.

VII. PROVERBI NUMERICI

15La sanguisuga ha due figlie: «Dammi! Dammi!».
Tre cose non si saziano mai,
anzi quattro non dicono mai: «Basta!»:
16gli inferi, il grembo sterile,
la terra mai sazia d'acqua
e il fuoco che mai dice: «Basta!».
17L'occhio che guarda con scherno il padre
e disprezza l'obbedienza alla madre
sia cavato dai corvi della valle
e divorato dagli aquilotti.
18Tre cose mi sono difficili,
anzi quattro, che io non comprendo:
19il sentiero dell'aquila nell'aria,
il sentiero del serpente sulla roccia,
il sentiero della nave in alto mare,
il sentiero dell'uomo in una giovane.
20Tale è la condotta della donna adultera:
mangia e si pulisce la bocca
e dice: «Non ho fatto niente di male!».
21Per tre cose freme la terra,
anzi quattro cose non può sopportare:
22uno schiavo che diventi re,
uno stolto che abbia viveri in abbondanza,
23una donna gia trascurata da tutti che trovi marito
e una schiava che prenda il posto della padrona.
24Quattro esseri sono fra le cose più piccole della terra,
eppure sono i più saggi dei saggi:
25le formiche, popolo senza forza,
che si provvedono il cibo durante l'estate;
26gli iràci, popolo imbelle,
ma che hanno la tana sulle rupi;
27le cavallette, che non hanno un re,
eppure marciano tutte insieme schierate;
28la lucertola, che si può prender con le mani,
ma penetra anche nei palazzi dei re.
29Tre esseri hanno un portamento maestoso,
anzi quattro sono eleganti nel camminare:
30il leone, il più forte degli animali,
che non indietreggia davanti a nessuno;
31il gallo pettoruto e il caprone
e un re alla testa del suo popolo.
32Se ti sei esaltato per stoltezza
e se poi hai riflettuto,
mettiti una mano sulla bocca,
33poiché, sbattendo il latte ne esce la panna,
premendo il naso ne esce il sangue,
spremendo la collera ne esce la lite.

(Testo TILC)

30
Insegnamenti di Agur

1Questi sono gli insegnamenti
di Agur, figlio di Iake,
i detti solenni pronunziati a nome di Itiel;
di Itiel e di Ucal.
2Io sono stupido come una bestia,
non ho l'intelligenza di altri uomini.
3Non ho imparato la sapienza
e non possiedo la scienza sacra.
4Chi mai è salito al cielo e ne è disceso?
Chi ha racchiuso il vento nelle sue mani?
Chi riesce a trattenere l'acqua
nel suo mantello?
Chi ha fissato i confini della terra?
Qual è il suo nome?
Come si chiama suo figlio?
Forse tu lo sai!
5Tutto quel che Dio dice è vero;
il Signore protegge chi ricorre a lui.
6Non aggiungere nulla alle sue parole,
se no, ti rimprovera e dimostra che sbagli.
7Due cose ti chiedo, o Dio,
non negarmele finché vivo:
8tieni lontano da me falsità e menzogna,
e dammi quel che è necessario per vivere,
senza farmi né ricco né povero.
9Se fossi ricco potrei rinnegarti
pensando di non aver bisogno di te;
se fossi povero potrei rubare
disubbidendo alla tua volontà.
10Non calunniare un servo davanti
al suo padrone;
altrimenti ti maledirà e ne pagherai il fio.
11C'è gente che maledice suo padre
e non rispetta sua madre!
12C'è gente che si crede a posto
ma non si è liberata dai suoi vizi!
13C'è gente così superba e sicura di sé
che guarda gli altri dall'alto al basso!
14C'è gente che ha denti come spade
e mascelle come coltelli;
divorano i beni dei poveri
e sbranano i più indifesi.

Proverbi numerici

15-16La sanguisuga ha due figlie
che si chiamano: 'Dammi! Dammi!'.
Tre cose sono insaziabili
e non dicono mai: 'Basta!':
il mondo dei morti,
il seno di una donna sterile,
una terra assetata di pioggia.
C'è soprattutto una quarta
che non dice mai: 'Basta!':
il fuoco.
17A chi guarda con disprezzo suo padre
e rifiuta di ubbidire a sua madre,
i corvi strapperanno gli occhi
e le aquile lo divoreranno.
18-19Tre cose sono per me così misteriose
che non le comprendo:
il percorso dell'aquila nell'aria,
il sentiero del serpente tra le rocce,
la rotta della nave in alto mare.
E ce n'è soprattutto una quarta:
la via dell'amore tra un uomo e una donna.
20Così si comporta una donna adultera:
tradisce suo marito, fa un bagno
e dice: 'Non ho fatto niente di male!'.
21-23Tre cose sconvolgono un paese
e sono insopportabili:
uno schiavo che diventa re,
uno stolto che ha tutto quel che vuole,
una donna brutta e antipatica
che trova marito.
Ma c'è soprattutto una quarta:
una schiava che prende il posto
della padrona.
24Quattro sono gli animali più piccoli
della terra,
ma sono i più scaltri ed abili:
25le formiche, popolo senza forza,
che d'estate mettono da parte
il cibo per l'inverno;
26gli iraci, popolo di incapaci,
che sanno farsi la tana fra le rocce;
27le cavallette, che non hanno un re,
eppure sanno marciare in buon ordine;
28le lucertole, che si lasciano prendere
con le mani,
eppure sanno penetrare fin nei palazzi
dei re!
29-31Tre esseri viventi
hanno un aspetto solenne e maestoso:
il leone, il più forte degli animali,
che non ha paura di nessuno;
la zebra dalle reni vigorose
ed il caprone.
C'è soprattutto un quarto:
un re a capo del suo popolo.
32Se sei stato tanto stolto
da essere arrogante, ma poi ci hai ripensato,
ora tieni chiusa la bocca!
33Se sbatti il latte, ne esce il burro;
se schiacci il naso, ne esce il sangue;
se scoppia la collera, ne esce una lite.

(Testo CEI2008)

30
INSEGNAMENTI DI ALTRI SAGGI
Insegnamenti di Agur

1Detti di Agur, figlio di Iakè, da Massa.
Dice quest'uomo: Sono stanco, o Dio,
sono stanco, o Dio, e vengo meno,
2perché io sono il più stupido degli uomini
e non ho intelligenza umana;
3non ho imparato la sapienza
e la scienza del Santo non l'ho conosciuta.
4Chi è salito al cielo e ne è sceso?
Chi ha raccolto il vento nel suo pugno?
Chi ha racchiuso le acque nel suo mantello?
Chi ha fissato tutti i confini della terra?
Come si chiama? Qual è il nome di suo figlio, se lo sai?
5Ogni parola di Dio è purificata nel fuoco;
egli è scudo per chi in lui si rifugia.
6Non aggiungere nulla alle sue parole,
perché non ti riprenda e tu sia trovato bugiardo.
7Io ti domando due cose,
non negarmele prima che io muoia:
8tieni lontano da me falsità e menzogna,
non darmi né povertà né ricchezza,
ma fammi avere il mio pezzo di pane,
9perché, una volta sazio, io non ti rinneghi
e dica: «Chi è il Signore?»,
oppure, ridotto all'indigenza, non rubi
e abusi del nome del mio Dio.
10Non calunniare lo schiavo presso il padrone,
perché egli non ti maledica e tu non venga punito.
11C'è gente che maledice suo padre
e non benedice sua madre.
12C'è gente che si crede pura,
ma non si è lavata della sua lordura.
13C'è gente dagli occhi così alteri
e dalle ciglia così altezzose!
14C'è gente i cui denti sono spade
e le cui mascelle sono coltelli,
per divorare gli umili eliminandoli dalla terra
e togliere i poveri di mezzo agli uomini.

Proverbi numerici

15La sanguisuga ha due figlie: «Dammi! Dammi!».
Tre cose non si saziano mai,
anzi quattro non dicono mai: «Basta!»:
16il regno dei morti, il grembo sterile,
la terra mai sazia d'acqua
e il fuoco che mai dice: «Basta!».
17L'occhio che guarda con scherno il padre
e si rifiuta di ubbidire alla madre
sia cavato dai corvi della valle
e divorato dagli aquilotti.
18Tre cose sono troppo ardue per me,
anzi quattro, che non comprendo affatto:
19la via dell'aquila nel cielo,
la via del serpente sulla roccia,
la via della nave in alto mare,
la via dell'uomo in una giovane donna.
20Così si comporta la donna adultera:
mangia e si pulisce la bocca
e dice: «Non ho fatto nulla di male!».
21Per tre cose freme la terra,
anzi quattro non può sopportare:
22uno schiavo che diventa re
e uno stolto che si sazia di pane,
23una donna già trascurata da tutti che trova marito
e una schiava che prende il posto della padrona.
24Quattro esseri sono fra le cose più piccole della terra,
eppure sono più saggi dei saggi:
25le formiche sono un popolo senza forza,
eppure si provvedono il cibo durante l'estate;
26gli iràci sono un popolo imbelle,
eppure hanno la tana sulle rupi;
27le cavallette non hanno un re,
eppure marciano tutte ben schierate;
28la lucertola si può prendere con le mani,
eppure penetra anche nei palazzi dei re.
29Tre cose hanno un portamento magnifico,
anzi quattro hanno un'andatura maestosa:
30il leone, il più forte degli animali,
che non indietreggia davanti a nessuno;
31il gallo pettoruto e il caprone
e un re alla testa del suo popolo.
32Se stoltamente ti sei esaltato e se poi hai riflettuto,
mettiti una mano sulla bocca,
33poiché, sbattendo il latte ne esce la panna,
premendo il naso ne esce il sangue
e spremendo la collera ne esce la lite.

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