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Vangelo secondo Marco
  > Libro: Vangelo secondo Marco, Cap.: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16  

(Testo TILC)

7
La tradizione degli uomini e i comandamenti di Dio
(vedi Matteo 15, 1-9)

1I farisei e alcuni maestri della Legge venuti da Gerusalemme si radunarono attorno a Gesù. 2Essi notarono che alcuni dei suoi discepoli mangiavano con mani impure, cioè senza averle lavate secondo l'uso religioso.
3Infatti i farisei e in genere tutti gli Ebrei rispettano la tradizione degli antichi: non mangiano se prima non hanno fatto il rito di purificarsi le mani; 4e quando tornano dal mercato, non mangiano se non si sono purificati. Ci sono anche molte altre cose che essi hanno imparato a osservare: ad esempio, purificano i bicchieri, le stoviglie, i recipienti di rame e i letti.
5I farisei e i maestri della Legge, dunque, chiesero a Gesù:
- Perché i tuoi discepoli non ubbidiscono alla tradizione religiosa dei nostri padri e mangiano con mani impure?
Gesù rispose loro:
6Il profeta Isaia aveva ragione quando parlava di voi. Voi siete degli ipocriti, come è scritto nel suo libro:
Questo popolo - dice il Signore - mi onora a parole,
ma il suo cuore è molto lontano da me.
7Il modo con cui mi onorano non ha valore
perché insegnano come dottrina di Dio
comandamenti che son fatti da uomini.
8Voi trascurate i comandamenti di Dio per conservare la tradizione degli uomini.
9Poi Gesù aggiunse: 'Siete molto abili nel mettere da parte i comandamenti di Dio per difendere la vostra tradizione'.
10'Per esempio, Mosè ha detto: Onora tuo padre e tua madre, e poi: Chi parla male di suo padre o di sua madre deve essere condannato a morte. 11-12Voi invece insegnate che uno non ha più il dovere di aiutare suo padre e sua madre, se dice loro che sono korbàn, cioè doni offerti a Dio, quei beni che doveva usare per loro.
13'Così, per mezzo della tradizione che voi insegnate, fate diventare inutile la parola di Dio. E, di cose come queste, ne fate molte'.

Le cose che rendono impuro un uomo
(vedi Matteo 15, 10-20)

14Poi Gesù chiamò di nuovo la folla e disse: 'Ascoltatemi tutti e cercate di capire! 15Niente di ciò che entra nell'uomo dall'esterno può farlo diventare impuro. Piuttosto, è ciò che esce dall'uomo che può renderlo impuro'. 16-17Quando Gesù fu lontano dalla folla e fu entrato in casa, i suoi discepoli lo interrogarono su questa parabola. 18Egli disse loro: 'Neppure voi siete capaci di comprendere? Non capite che tutto ciò che entra nell'uomo dall'esterno non può farlo diventare impuro, 19perché non entra nel suo cuore ma nello stomaco e quindi va a finire in una fogna?'.
Con queste parole Gesù dichiarava che si possono mangiare tutti i cibi. 20Poi disse ancora: 'È ciò che esce dall'uomo che lo rende impuro. 21Infatti dall'intimo, dal cuore dell'uomo escono i pensieri cattivi che portano al male: i peccati sessuali, i furti, gli assassinii, 22i tradimenti tra marito e moglie, la voglia di avere le cose degli altri, le malizie, gli imbrogli, le oscenità, l'invidia, la maldicenza, la superbia, la stoltezza...
23'Tutte queste cose cattive vengono fuori dall'uomo e lo fanno diventare impuro'.

La fede di una donna straniera
(vedi Matteo 15, 21-28)

24Poi Gesù partì di là e andò nella regione vicino alla città di Tiro. Entrò in una casa e, pur desiderando che nessuno sapesse che egli era in quel luogo, non riuscì a rimanere nascosto. 25Poco dopo venne una donna che aveva sentito parlare di lui e gli si gettò ai piedi: sua figlia era tormentata da uno spirito maligno. 26Questa donna però non era ebrea: era di quella regione, della Fenicia. Essa pregava Gesù di scacciare il demonio da sua figlia.
27Gesù le disse:
- Lascia che prima i figli mangino, perché non è giusto prendere il pane dei figli e buttarlo ai cagnolini.
28Ma la donna rispose:
- È vero, Signore, però sotto la tavola i cagnolini possono mangiare almeno le briciole.
29Allora Gesù le disse:
- Hai risposto bene. Torna a casa tua: lo spirito maligno è uscito da tua figlia.
30La donna tornò a casa e trovò sua figlia sdraiata sul letto: lo spirito maligno se n'era andato.

Gesù guarisce un sordomuto

31Poi Gesù lasciò la regione di Tiro, passò per la città di Sidone e tornò ancora verso il lago di Galilea attraverso il territorio delle Dieci Città.
32Gli portarono un uomo che era sordomuto e lo pregarono di porre le mani sopra di lui. 33Allora Gesù lo prese da parte, lontano dalla folla, gli mise le dita negli orecchi, sputò e gli toccò la lingua con la saliva. 34Poi alzò gli occhi al cielo, fece un sospiro e disse a quell'uomo: 'Effatà!', che significa: 'Apriti!'. 35Subito le sue orecchie si aprirono, la sua lingua si sciolse ed egli si mise a parlare molto bene.
36Gesù ordinò di non dire nulla a nessuno, ma più comandava di tacere, più la gente ne parlava pubblicamente. 37Tutti erano molto meravigliati e dicevano: 'È straordinario! Fa sentire i sordi e fa parlare i muti!'.

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