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Levitico
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(Testo TILC)

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e) Casi concreti

1'Se un tale è invitato ufficialmente, come testimone di un fatto, a fare una deposizione sotto giuramento, se si rifiuta di dire quel che ha visto o udito, diventa responsabile di peccato.
2'Altro caso: se una persona tocca una cosa che è impura, come il cadavere di una bestia impura, selvaggia o domestica, o il cadavere di una bestiola impura, anche se l'ha fatto senza accorgersi, diventa impura e colpevole.
3'Altro caso: se uno entra in contatto con una persona colpita da un'impurità che si trasmette, qualunque essa sia, anche se non se n'è reso conto, quando viene a saperlo diventa colpevole.
4'Altro caso: se una persona si lascia sfuggire, per leggerezza, un giudizio riguardo a qualcosa, sia a vantaggio sia a danno di qualcuno, quando se ne rende conto, ne diventa colpevole.
5'Quando uno si è reso responsabile di una delle colpe descritte, deve riconoscere di aver fatto un peccato. 6Allora, per ricevere il perdono della colpa commessa, dovrà presentare una pecora o una capra che verrà offerta come sacrificio al Signore, per riparare il peccato. Così il sacerdote compie per lui il sacrificio per il perdono dei peccati.

f) Il sacrificio per la colpa di una persona povera
7'Se uno non ha mezzi per procurarsi una pecora o una capra da offrire in riparazione del peccato commesso, potrà portare al Signore due tortore o due piccioni: uno degli uccelli serve al sacrificio per il perdono dei peccati, l'altro al sacrificio completo. 8Li consegnerà al sacerdote, che presenterà al Signore prima l'uccello offerto per ricevere il perdono: gli romperà la nuca ma senza staccare la testa; 9poi spargerà una parte del sangue lungo la parete dell'altare e il resto alla base dell'altare. Questo è un sacrificio per il perdono di un peccato. 10Poi il sacerdote offrirà il secondo uccello, come sacrificio completo, secondo le regole stabilite. Così compie per il colpevole il sacrificio per il perdono dei peccati, e quello riceve il perdono di Dio.
11'Se uno non può procurarsi due tortore o due piccioni, può portare due chili di farina, come offerta per il perdono del suo peccato: ma non deve metterci sopra né olio né incenso, perché è un'offerta per il perdono dei peccati. 12Porterà la farina al sacerdote, che ne prenderà una manciata, chiamata 'memoriale', e la brucerà sull'altare insieme con gli altri sacrifici consumati sul fuoco in onore del Signore. Questa è un'offerta per il perdono dei peccati. 13Così il sacerdote compie per il colpevole il sacrificio per il perdono dei peccati, e quello riceve il perdono di Dio. Il sacerdote compie questo rito, come nel caso di un'offerta vegetale'.

Il sacrificio di riparazione

14Il Signore disse a Mosè:
15'Se qualcuno, per errore, commette una grave mancanza riguardo alle offerte consacrate al Signore, si comporterà così: deve offrire al Signore, in riparazione, un montone senza difetti, che costi un certo numero di monete d'argento, secondo l'unità di peso in vigore presso il santuario: questo animale servirà per il sacrificio di riparazione. 16Quella persona deve inoltre risarcire il danno fatto al santuario, aggiungendo a questo compenso un quinto del suo valore, e consegnando tutto al sacerdote. Così il sacerdote compie per il colpevole il sacrificio di un montone per il perdono dei peccati, e questi riceve il perdono di Dio.
17'Se qualcuno pecca, compiendo un'azione proibita da un comandamento del Signore, è colpevole, anche se l'ha fatta senza rendersene conto, e quindi ne è responsabile. 18Egli deve portare al sacerdote un montone senza difetti del valore previsto per un sacrificio di riparazione; il sacerdote compie il sacrificio per il perdono del peccato che il colpevole ha commesso per inavvertenza, e questi riceve il perdono di Dio. 19Questo è un sacrificio di riparazione, perché quella persona era effettivamente colpevole verso il Signore'.
20Il Signore disse a Mosè:
21'Supponiamo che una persona commetta una colpa grave verso il Signore facendo un torto a un connazionale: per esempio, dice il falso a proposito di un oggetto ricevuto in deposito o preso in prestito, rubato o estorto; 22oppure ha trovato un oggetto perduto e nega di averlo trovato; o pronunzia un giuramento falso, per nascondere un'azione disonesta dello stesso genere. 23Questa persona ha commesso una colpa e ne è responsabile; deve restituire l'oggetto che ha rubato, estorto, trovato o avuto in prestito, 24o l'oggetto, riguardo al quale ha pronunziato un giuramento falso. Non soltanto deve restituirlo integralmente, ma deve aggiungere inoltre un quinto del suo valore. Lo restituirà al proprietario legittimo al momento in cui si riconoscerà colpevole. 25In seguito, deve portare al sacerdote un montone senza difetti, del valore richiesto, per un sacrificio di riparazione offerto al Signore. 26Allora, davanti al Signore, il sacerdote compie per quella persona il sacrificio per il perdono del peccato di cui si è reso colpevole, e questi riceve il perdono di Dio'.

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