| (Testo CEI74) 16 La richiesta dei Moabiti
1Mandate l'agnello al signore del paese, dalla rupe verso il deserto al monte della figlia di Sion.
2Come un uccello fuggitivo, come una nidiata dispersa saranno le figlie di Moab ai guadi dell'Arnon.
3Dacci un consiglio, prendi una decisione! Rendi come la notte la tua ombra in pieno mezzogiorno; nascondi i dispersi, non tradire i fuggiaschi.
4Siano tuoi ospiti i dispersi di Moab; sii loro rifugio di fronte al devastatore. Quando sarà estinto il tiranno e finita la devastazione, scomparso il distruttore della regione,
5allora sarà stabilito un trono sulla mansuetudine, vi siederà con tutta fedeltà, nella tenda di Davide, un giudice sollecito del diritto e pronto alla giustizia.
6Abbiamo udito l'orgoglio di Moab, l'orgogliosissimo, la sua alterigia, la sua superbia, la sua tracotanza, la vanità delle sue chiacchiere.
Lamento di Moab
7Per questo i Moabiti innalzano un lamento per Moab, si lamentano tutti; per le focacce di uva di Kir-Carèset gemono tutti costernati.
8Sono squallidi i campi di Chesbòn, languiscono le viti di Sibmà. Signori di popoli ne hanno spezzato i tralci che raggiungevano Iazèr, penetravano fin nel deserto; i loro rami si estendevano liberamente, giungevano al mare.
9Per questo io piangerò con il pianto di Iazèr sui vigneti di Sibmà. Ti inonderò con le mie lacrime, Chesbòn, Elealè, perché sui tuoi frutti e sulla tua vendemmia è piombato il grido dei vignaioli.
10Sono scomparse gioia e allegria dai frutteti; nelle vigne non si levano più lieti clamori, né si grida più allegramente. Il vino nei tini nessuno lo ammosta, l'evviva di gioia è cessato.
11Perciò le mie viscere fremono per Moab come una cetra, il mio intimo freme per Kir-Carèset.
12Moab si mostrerà e si stancherà sulle alture, verrà nel suo santuario per pregare, ma senza successo.
13Questo è il messaggio che pronunziò un tempo il Signore su Moab.
14Ma ora il Signore dice: «In tre anni, come gli anni di un salariato, sarà deprezzata la gloria di Moab con tutta la sua numerosa popolazione. Ne rimarrà solo un resto, piccolo e impotente».
| (Testo TILC) 16 Moab non ha speranza
1'Gente di Moab, pagate il tributo a chi vi governa, da Sela, città del deserto, mandate agnelli a Gerusalemme.
2La gente sta ferma ai guadi del fiume Arnon, trema come un uccello strappato dal nido.
3Si rivolge al popolo di Giuda: 'Diteci che cosa fare, proteggeteci come un albero che dà la sua fresca ombra a mezzogiorno. Siamo inseguiti, fate che nessuno ci trovi.
4Lasciateci restare nella vostra terra. Proteggeteci da quelli che vogliono distruggerci''. Oppressione e distruzione finiranno, e tutti quelli che hanno devastato la nostra terra andranno via.
5Allora il trono del discendente di Davide sarà reso stabile nella fedeltà e amore. S'impegnerà a fare quel che è onesto, sarà pronto ad agire con giustizia.
6Il popolo di Giuda dice: 'Abbiamo sentito parlare dell'orgoglio smisurato di Moab! Conosciamo la sua arroganza e la sua superbia, ma la sua vanità è solo fumo.
7I Moabiti si lamentano della loro sorte, si lamentano tutti al ricordo delle buone focacce di uva che mangiavano a Kir-Careset. Sono giunti alla disperazione.
8I campi vicini a Chesbon e le vigne presso Sibma sono distrutti. Il loro vino inebriava i re delle nazioni. Le vigne arrivavano alla città di Iazer. Si estendevano a oriente fino al deserto, a occidente fino all'altra riva del mar Morto.
9Ora sono addolorato per le viti di Sibma e piango per la città di Iazer. Le mie lacrime cadono su Chesbon e su Eleale, perché ormai nessun raccolto rallegra questo popolo.
10 Nessuno ora è felice nei campi, una volta fertili. Nessuno grida o canta nelle vigne, nessuno pigia più l'uva per fare il vino: sono finite le grida di gioia.
11Mi lamento e sono triste per Moab, soffro per Kir-Careset.
12Il popolo di Moab si consumerà a furia di andare sulle montagne a pregare nei santuari e nei templi: non gli servirà a niente'.
13Questo è il messaggio per Moab che il Signore ha pronunziato da tempo.
14Ora egli dice: 'Esattamente, fra tre anni, farò scomparire tutta la ricchezza di Moab. Di tutto quel popolo rimarrà solo un resto molto piccolo e senza forza'.
| (Testo CEI2008) 16 1 Mandate l'agnello al signore della regione, da Sela del deserto al monte della figlia di Sion.
2Come un uccello fuggitivo, come una nidiata dispersa saranno le figlie di Moab ai guadi dell'Arnon.
3Dacci un consiglio, prendi una decisione! Rendi come la notte la tua ombra in pieno mezzogiorno; nascondi i dispersi, non tradire i fuggiaschi.
4Siano tuoi ospiti i dispersi di Moab; sii loro rifugio di fronte al devastatore. Quando sarà estinto il tiranno e finita la devastazione, scomparso il distruttore della regione,
5allora sarà stabilito un trono sulla mansuetudine, vi siederà con tutta fedeltà, nella tenda di Davide, un giudice sollecito del diritto e pronto alla giustizia.
6Abbiamo udito l'orgoglio di Moab, il grande orgoglioso, la sua alterigia, il suo orgoglio, la sua tracotanza, l'inconsistenza delle sue chiacchiere.
7Per questo i Moabiti innalzano un lamento per Moab, si lamentano tutti; per le focacce di uva di Kir-Carèset gemono tutti costernati.
8Sono squallidi i campi di Chesbon, come pure la vigna di Sibma. Signori di popoli ne hanno spezzato i tralci che raggiungevano Iazer, penetravano fin nel deserto; i loro rami si estendevano liberamente, arrivavano al mare.
9Per questo io piangerò con il pianto di Iazer sulla vigna di Sibma. Ti inonderò con le mie lacrime, o Chesbon, o Elalè, perché sui tuoi frutti e sulla tua vendemmia è piombato un grido.
10Sono scomparse gioia e allegria dai frutteti; nelle vigne non si levano più lieti clamori né si grida più allegramente. Il vino nei tini non lo pigia il pigiatore, il grido di gioia è finito.
11Perciò le mie viscere fremono per Moab come una cetra, il mio intimo freme per Kir-Carèset.
12Si vedrà Moab affaticarsi sulle alture e venire nel suo santuario per pregare, ma senza successo.
13Questo è il messaggio che pronunciò un tempo il Signore su Moab.
14Ma ora il Signore dice: «In tre anni, come gli anni di un salariato, sarà svilita la gloria di Moab con tutta la sua numerosa popolazione. Ne rimarrà solo un resto, piccolo e insignificante».
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