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Genesi
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(Testo CEI74)

42
Primo incontro di Giuseppe con i suoi fratelli

1Ora Giacobbe seppe che in Egitto c'era il grano; perciò disse ai figli: «Perché state a guardarvi l'un l'altro?». 2E continuò: «Ecco, ho sentito dire che vi è il grano in Egitto. Andate laggiù e compratene per noi, perché possiamo conservarci in vita e non morire». 3Allora i dieci fratelli di Giuseppe scesero per acquistare il frumento in Egitto. 4Ma quanto a Beniamino, fratello di Giuseppe, Giacobbe non lo mandò con i fratelli perché diceva: «Non gli succeda qualche disgrazia!». 5Arrivarono dunque i figli d'Israele per acquistare il grano, in mezzo ad altri che pure erano venuti, perché nel paese di Canaan c'era la carestia.

6Ora Giuseppe aveva autorità sul paese e vendeva il grano a tutto il popolo del paese. Perciò i fratelli di Giuseppe vennero da lui e gli si prostrarono davanti con la faccia a terra. 7Giuseppe vide i suoi fratelli e li riconobbe, ma fece l'estraneo verso di loro, parlò duramente e disse: «Di dove siete venuti?». Risposero: «Dal paese di Canaan per comperare viveri». 8Giuseppe riconobbe dunque i fratelli, mentre essi non lo riconobbero. 9Si ricordò allora Giuseppe dei sogni che aveva avuti a loro riguardo e disse loro: «Voi siete spie! Voi siete venuti a vedere i punti scoperti del paese». 10Gli risposero: «No, signore mio; i tuoi servi sono venuti per acquistare viveri. 11Noi siamo tutti figli di un solo uomo. Noi siamo sinceri. I tuoi servi non sono spie!». 12Ma egli disse loro: «No, voi siete venuti a vedere i punti scoperti del paese!». 13Allora essi dissero: «Dodici sono i tuoi servi, siamo fratelli, figli di un solo uomo, nel paese di Canaan; ecco il più giovane è ora presso nostro padre e uno non c'è più». 14Giuseppe disse loro: «Le cose stanno come vi ho detto: voi siete spie. 15In questo modo sarete messi alla prova: per la vita del faraone, non uscirete di qui se non quando vi avrà raggiunto il vostro fratello più giovane. 16Mandate uno di voi a prendere il vostro fratello; voi rimarrete prigionieri. Siano così messe alla prova le vostre parole, per sapere se la verità è dalla vostra parte. Se no, per la vita del faraone, voi siete spie!». 17E li tenne in carcere per tre giorni.

18Al terzo giorno Giuseppe disse loro: «Fate questo e avrete salva la vita; io temo Dio! 19Se voi siete sinceri, uno dei vostri fratelli resti prigioniero nel vostro carcere e voi andate a portare il grano per la fame delle vostre case. 20Poi mi condurrete qui il vostro fratello più giovane. Allora le vostre parole si dimostreranno vere e non morirete». Essi annuirono. 21Allora si dissero l'un l'altro: «Certo su di noi grava la colpa nei riguardi di nostro fratello, perché abbiamo visto la sua angoscia quando ci supplicava e non lo abbiamo ascoltato. Per questo ci è venuta addosso quest'angoscia». 22Ruben prese a dir loro: «Non ve lo avevo detto io: Non peccate contro il ragazzo? Ma non mi avete dato ascolto. Ecco ora ci si domanda conto del suo sangue». 23Non sapevano che Giuseppe li capiva, perché tra lui e loro vi era l'interprete.

24Allora egli si allontanò da loro e pianse. Poi tornò e parlò con essi. Scelse tra di loro Simeone e lo fece incatenare sotto i loro occhi.

Ritorno dei figli di Giacobbe in Canaan

25Quindi Giuseppe diede ordine che si riempissero di grano i loro sacchi e si rimettesse il denaro di ciascuno nel suo sacco e si dessero loro provviste per il viaggio. E così venne loro fatto.

26Essi caricarono il grano sugli asini e partirono di là. 27Ora in un luogo dove passavano la notte uno di essi aprì il sacco per dare il foraggio all'asino e vide il proprio denaro alla bocca del sacco. 28Disse ai fratelli: «Mi è stato restituito il denaro: eccolo qui nel mio sacco!». Allora si sentirono mancare il cuore e tremarono, dicendosi l'un l'altro: «Che è mai questo che Dio ci ha fatto?».

29Arrivati da Giacobbe loro padre, nel paese di Canaan, gli riferirono tutte le cose che erano loro capitate: 30«Quell'uomo che è il signore del paese ci ha parlato duramente e ci ha messi in carcere come spie del paese. 31Allora gli abbiamo detto: Noi siamo sinceri; non siamo spie! 32Noi siamo dodici fratelli, figli di nostro padre: uno non c'è più e il più giovane è ora presso nostro padre nel paese di Canaan. 33Ma l'uomo, signore del paese, ci ha risposto: In questo modo io saprò se voi siete sinceri: lasciate qui con me uno dei vostri fratelli, prendete il grano necessario alle vostre case e andate. 34Poi conducetemi il vostro fratello più giovane; così saprò che non siete spie, ma che siete sinceri; io vi renderò vostro fratello e voi potrete percorrere il paese in lungo e in largo».

35Mentre vuotavano i sacchi, ciascuno si accorse di avere la sua borsa di denaro nel proprio sacco. Quando essi e il loro padre videro le borse di denaro, furono presi dal timore. 36E il padre loro Giacobbe disse: «Voi mi avete privato dei figli! Giuseppe non c'è più, Simeone non c'è più e Beniamino me lo volete prendere. Su di me tutto questo ricade!».

37Allora Ruben disse al padre: «Farai morire i miei due figli, se non te lo ricondurrò. Affidalo a me e io te lo restituirò». 38Ma egli rispose: «Il mio figlio non verrà laggiù con voi, perché suo fratello è morto ed egli è rimasto solo. Se gli capitasse una disgrazia durante il viaggio che volete fare, voi fareste scendere con dolore la mia canizie negli inferi».

(Testo TILC)

42

1Giacobbe venne a sapere che c'era grano in Egitto. Allora disse ai suoi figli:
'Perché state a guardarvi l'un l'altro? 2Sono venuto a sapere che c'è grano in Egitto. Andate dunque là e comprate viveri per noi. Così non saremo costretti a morire di fame e potremo sopravvivere'.
3Dieci fratelli di Giuseppe si recarono dunque in Egitto per comprare grano. 4Giacobbe non lasciò andare con loro Beniamino, fratello di Giuseppe. Pensava fra sé: 'Non vorrei che gli capitasse una disgrazia!'.
5l figli di Giacobbe giunsero in Egitto per comprare grano, insieme con molta altra gente, perché nella terra di Canaan c'era grande carestia.

Giuseppe non è riconosciuto dai fratelli

6Giuseppe era governatore in Egitto e vendeva grano a ogni popolo. Quando giunsero davanti a lui, i suoi fratelli si inchinarono faccia a terra. 7Egli vide i fratelli e li riconobbe, ma li trattò da estranei. Parlò duramente: - Da dove venite? - chiese loro.
- Da Canaan, - risposero, - per comprare viveri.
8Così Giuseppe riconobbe i suoi fratelli, ma essi non riconobbero lui. 9Giuseppe allora ricordò i sogni che aveva fatto a loro riguardo, e aggiunse:
- Siete solo spie! Siete venuti qui per scoprire i luoghi indifesi del nostro paese.
10Non è vero, signore, - essi risposero. - Siamo venuti qui al solo scopo di comprare viveri. 11Siamo tutti fratelli, gente onesta; non siamo spie.
12 - Niente affatto! - ribatté Giuseppe; - siete venuti a scoprire i luoghi indifesi del nostro paese!
13Essi replicarono:
- Noi, tuoi servi, veniamo dalla terra di Canaan e siamo fratelli, figli di uno stesso padre. Eravamo in dodici: il più giovane è rimasto con nostro padre e uno non c'è più.
14Ma Giuseppe affermò:
- Rimango della mia opinione: voi siete spie! 15Se volete provarmi il contrario, fate venire il vostro fratello minore. Altrimenti non vi lascerò ripartire di qui. Lo giuro per la vita del faraone. 16Mandate dunque uno di voi a prendere vostro fratello, mentre gli altri rimarranno in prigione. Così vedremo se avete detto la verità. Altrimenti, per la vita del faraone, sarà chiaro che siete spie.
17E Giuseppe li fece rinchiudere in prigione per tre giorni.

Giuseppe mette alla prova i fratelli

18Dopo tre giorni Giuseppe disse loro: 'Io rispetto Dio! Fate come vi dico e avrete salva la vita. 19Se davvero siete gente onesta, uno di voi deve restare qui come ostaggio nella prigione dove siete stati. Gli altri invece possono andarsene e portare il grano necessario a sfamare le loro famiglie. 20Poi mi condurrete qui vostro fratello minore, così si vedrà se quel che dite è vero. Allora vivrete'.
Essi accettarono di fare così. 21Intanto dicevano tra loro: 'Siamo veramente castigati a causa di nostro fratello Giuseppe, perché abbiamo visto la sua angoscia quando ci supplicava e noi non l'abbiamo ascoltato. Ora questa stessa angoscia colpisce noi'.
22Ruben aggiunse: 'Ve l'avevo detto, io, di non commettere quel delitto verso Giuseppe. Voi però non avete voluto darmi retta. E ora siamo puniti perché responsabili della sua morte'.
23Giuseppe si serviva di un interprete per comunicare con loro, così essi non si accorgevano che li capiva.
24A un tratto egli si allontanò dai fratelli e pianse.
Poi ritornò e continuò a parlare con loro. Infine prese Simeone e lo fece incatenare sotto i loro occhi. 25Quindi diede l'ordine di riempire i loro sacchi di grano e di mettervi dentro il denaro con il quale lo avevano pagato. Inoltre ordinò di dar loro provviste per il viaggio. E così fu fatto.
26I fratelli di Giuseppe caricarono i loro sacchi sugli asini e partirono.
27Quando, alla sera, si fermarono per fare una sosta, uno di essi aprì il sacco per dare da mangiare al suo asino e vide il denaro. 28Disse subito ai suoi fratelli:
- Mi hanno dato indietro i soldi! Sono qui, nel mio sacco!
Allora, scoraggiati e pieni di spavento si dicevano:
- Perché Dio fa così con noi?

I fratelli tornano a casa

29Quando arrivarono a Canaan dal loro padre Giacobbe gli raccontarono l'accaduto. Gli dissero: 30'L'uomo che governa l'Egitto ci ha trattato male: ci aveva preso per spie. 31Ma noi gli abbiamo risposto: 'Siamo gente onesta, non siamo spie! 32Eravamo dodici fratelli, tutti figli di uno stesso padre, ma uno di noi non c'è più, e il minore è rimasto in Canaan con nostro padre'. 33Allora lui, il governatore dell'Egitto, ha sfruttato questo particolare per verificare se davvero siamo gente onesta. 'Lasciate qui uno di voi, - ha detto, - gli altri prendano di che sfamare le vostre famiglie e se ne vadano. 34Poi condurrete qui il vostro fratello minore e così potrò essere sicuro che non siete spie, ma gente onesta. A questo punto vi ridarò vostro fratello e potrete muovervi liberamente nel nostro territorio''.
35Poi vuotarono i sacchi e ciascuno vi trovò la sua borsa del denaro. Quando videro quelle borse, con i soldi, tutti ebbero paura, anche Giacobbe 36che disse loro:
- Già mi avete privato di due figli: Giuseppe non c'è più! Simeone non c'è più! E ora volete togliermi anche Beniamino! Tutte le disgrazie si abbattono su di me.
37Allora Ruben disse a suo padre:
- Se non ti riporto sano e salvo Beniamino, uccidi pure i miei due figli! Affidalo a me e te lo ricondurrò!
38Ma Giacobbe affermò:
- Mio figlio Beniamino non verrà mai laggiù con voi. Suo fratello Giuseppe è morto e dei figli di Rachele mi resta solo Beniamino. Se gli capitasse una disgrazia nel viaggio, vecchio come sono, mi farete morire di dolore.

(Testo CEI2008)

42
I fratelli di Giuseppe scendono in Egitto una prima volta

1 Giacobbe venne a sapere che in Egitto c'era grano; perciò disse ai figli: «Perché state a guardarvi l'un l'altro?». 2E continuò: «Ecco, ho sentito dire che vi è grano in Egitto. Andate laggiù a comprarne per noi, perché viviamo e non moriamo». 3Allora i dieci fratelli di Giuseppe scesero per acquistare il frumento dall'Egitto. 4Quanto a Beniamino, fratello di Giuseppe, Giacobbe non lo lasciò partire con i fratelli, perché diceva: «Che non gli debba succedere qualche disgrazia!». 5Arrivarono dunque i figli d'Israele per acquistare il grano, in mezzo ad altri che pure erano venuti, perché nella terra di Canaan c'era la carestia.
6Giuseppe aveva autorità su quella terra e vendeva il grano a tutta la sua popolazione. Perciò i fratelli di Giuseppe vennero da lui e gli si prostrarono davanti con la faccia a terra. 7Giuseppe vide i suoi fratelli e li riconobbe, ma fece l'estraneo verso di loro, parlò duramente e disse: «Da dove venite?». Risposero: «Dalla terra di Canaan, per comprare viveri». 8Giuseppe riconobbe dunque i fratelli, mentre essi non lo riconobbero. 9Allora Giuseppe si ricordò dei sogni che aveva avuto a loro riguardo e disse loro: «Voi siete spie! Voi siete venuti per vedere i punti indifesi del territorio!». 10Gli risposero: «No, mio signore; i tuoi servi sono venuti per acquistare viveri. 11Noi siamo tutti figli di un solo uomo. Noi siamo sinceri. I tuoi servi non sono spie!». 12Ma egli insistette: «No, voi siete venuti per vedere i punti indifesi del territorio!». 13Allora essi dissero: «Dodici sono i tuoi servi; siamo fratelli, figli di un solo uomo, che abita nella terra di Canaan; ora il più giovane è presso nostro padre e uno non c'è più». 14Giuseppe disse loro: «Le cose stanno come vi ho detto: voi siete spie! 15In questo modo sarete messi alla prova: per la vita del faraone, voi non uscirete di qui se non quando vi avrà raggiunto il vostro fratello più giovane. 16Mandate uno di voi a prendere il vostro fratello; voi rimarrete prigionieri. Saranno così messe alla prova le vostre parole, per sapere se la verità è dalla vostra parte. Se no, per la vita del faraone, voi siete spie!». 17E li tenne in carcere per tre giorni.
18Il terzo giorno Giuseppe disse loro: «Fate questo e avrete salva la vita; io temo Dio! 19Se voi siete sinceri, uno di voi fratelli resti prigioniero nel vostro carcere e voi andate a portare il grano per la fame delle vostre case. 20Poi mi condurrete qui il vostro fratello più giovane. Così le vostre parole si dimostreranno vere e non morirete». Essi annuirono. 21Si dissero allora l'un l'altro: «Certo su di noi grava la colpa nei riguardi di nostro fratello, perché abbiamo visto con quale angoscia ci supplicava e non lo abbiamo ascoltato. Per questo ci ha colpiti quest'angoscia». 22Ruben prese a dir loro: «Non vi avevo detto io: «Non peccate contro il ragazzo»? Ma non mi avete dato ascolto. Ecco, ora ci viene domandato conto del suo sangue». 23Non si accorgevano che Giuseppe li capiva, dato che tra lui e loro vi era l'interprete.
24Allora egli andò in disparte e pianse. Poi tornò e parlò con loro. Scelse tra loro Simeone e lo fece incatenare sotto i loro occhi. 25Quindi Giuseppe diede ordine di riempire di frumento i loro sacchi e di rimettere il denaro di ciascuno nel suo sacco e di dare loro provviste per il viaggio. E così venne loro fatto.
26Essi caricarono il grano sugli asini e partirono di là. 27Ora, in un luogo dove passavano la notte, uno di loro aprì il sacco per dare il foraggio all'asino e vide il proprio denaro alla bocca del sacco. 28Disse ai fratelli: «Mi è stato restituito il denaro: eccolo qui nel mio sacco!». Allora si sentirono mancare il cuore e, tremanti, si dissero l'un l'altro: «Che è mai questo che Dio ci ha fatto?».
29Arrivati da Giacobbe loro padre, nella terra di Canaan, gli riferirono tutte le cose che erano loro capitate: 30«Quell'uomo, che è il signore di quella terra, ci ha parlato duramente e ci ha trattato come spie del territorio. 31Gli abbiamo detto: «Noi siamo sinceri; non siamo spie! 32Noi siamo dodici fratelli, figli dello stesso padre: uno non c'è più e il più giovane è ora presso nostro padre nella terra di Canaan». 33Ma l'uomo, signore di quella terra, ci ha risposto: «Mi accerterò se voi siete sinceri in questo modo: lasciate qui con me uno dei vostri fratelli, prendete il grano necessario alle vostre case e andate. 34Poi conducetemi il vostro fratello più giovane; così mi renderò conto che non siete spie, ma che siete sinceri; io vi renderò vostro fratello e voi potrete circolare nel territorio»».
35Mentre svuotavano i sacchi, ciascuno si accorse di avere la sua borsa di denaro nel proprio sacco. Quando essi e il loro padre videro le borse di denaro, furono presi da timore. 36E il loro padre Giacobbe disse: «Voi mi avete privato dei figli! Giuseppe non c'è più, Simeone non c'è più e Beniamino me lo volete prendere. Tutto ricade su di me!».
37Allora Ruben disse al padre: «Farai morire i miei due figli, se non te lo ricondurrò. Affidalo alle mie mani e io te lo restituirò». 38Ma egli rispose: «Il mio figlio non andrà laggiù con voi, perché suo fratello è morto ed egli è rimasto solo. Se gli capitasse una disgrazia durante il viaggio che voi volete fare, fareste scendere con dolore la mia canizie negli inferi».

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