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Secondo libro dei Re
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(Testo CEI74)

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3. ALCUNI MIRACOLI DI ELISEO
L'olio della vedova

1Una donna, moglie di uno dei profeti, gridò a Eliseo: «Mio marito, tuo servo, è morto; tu sai che il tuo servo temeva il Signore. Ora è venuto il suo creditore per prendersi come schiavi i due miei figli». 2Eliseo le disse: «Che posso fare io per te? Dimmi che cosa hai in casa». Quella rispose: «In casa la tua serva non ha altro che un orcio di olio». 3Le disse: «Su, chiedi in prestito vasi da tutti i tuoi vicini, vasi vuoti, nel numero maggiore possibile. 4Poi entra in casa e chiudi la porta dietro a te e ai tuoi figli; versa olio in tutti quei vasi; i pieni mettili da parte». 5Si allontanò da lui e chiuse la porta dietro a sé e ai suoi figli; questi porgevano ed essa versava. 6Quando i vasi furono pieni, disse a un figlio: «Porgimi ancora un vaso». Le rispose: «Non ce ne sono più». L'olio cessò. 7Essa andò a riferire la cosa all'uomo di Dio, che le disse: «Và, vendi l'olio e accontenta i tuoi creditori; tu e i tuoi figli vivete con quanto ne resterà».

Eliseo, la Sunammita e suo figlio

8Un giorno Eliseo passava per Sunem, ove c'era una donna facoltosa, che l'invitò con insistenza a tavola. In seguito, tutte le volte che passava, si fermava a mangiare da lei. 9Essa disse al marito: «Io so che è un uomo di Dio, un santo, colui che passa sempre da noi. 10Prepariamogli una piccola camera al piano di sopra, in muratura, mettiamoci un letto, un tavolo, una sedia e una lampada, sì che, venendo da noi, vi si possa ritirare». 11Recatosi egli un giorno là, si ritirò nella camera e vi si coricò. 12Egli disse a Ghecazi suo servo: «Chiama questa Sunammita». La chiamò ed essa si presentò a lui. 13Eliseo disse al suo servo: «Dille tu: Ecco hai avuto per noi tutta questa premura; che cosa possiamo fare per te? C'è forse bisogno di intervenire in tuo favore presso il re oppure presso il capo dell'esercito?». Essa rispose: «Io sto in mezzo al mio popolo». 14Eliseo replicò: «Che cosa si può fare per lei?». Ghecazi disse: «Purtroppo essa non ha figli e suo marito è vecchio». 15Eliseo disse: «Chiamala!». La chiamò; essa si fermò sulla porta. 16Allora disse: «L'anno prossimo, in questa stessa stagione, tu terrai in braccio un figlio». Essa rispose: «No, mio signore, uomo di Dio, non mentire con la tua serva». 17Ora la donna rimase incinta e partorì un figlio, proprio alla data indicata da Eliseo.

18Il bambino crebbe e un giorno uscì per andare dal padre fra i mietitori. 19Egli disse al padre: «La mia testa, la mia testa!». Il padre ordinò a un servo: «Portalo dalla mamma». 20Questi lo prese e lo portò da sua madre. Il bambino stette sulle ginocchia di costei fino a mezzogiorno, poi morì. 21Essa salì a stenderlo sul letto dell'uomo di Dio; chiuse la porta e uscì. 22Chiamò il marito e gli disse: «Su, mandami uno dei servi e un'asina; voglio correre dall'uomo di Dio; tornerò subito». 23Quegli domandò: «Perché vuoi andare oggi? Non è il novilunio né sabato». Ma essa rispose: «Addio». 24Fece sellare l'asina e disse al proprio servo: «Conducimi, cammina, non fermarmi durante il tragitto, a meno che non te l'ordini io». 25Si incamminò; giunse dall'uomo di Dio sul monte Carmelo. Quando l'uomo di Dio la vide da lontano, disse a Ghecazi suo servo: «Ecco la Sunammita! 26Su, corrile incontro e domandale: Stai bene? Tuo marito sta bene? E tuo figlio sta bene?». Quella rispose: «Bene!». 27Giunta presso l'uomo di Dio sul monte, gli afferrò le ginocchia. Ghecazi si avvicinò per tirarla indietro, ma l'uomo di Dio disse: «Lasciala stare, perché la sua anima è amareggiata e il Signore me ne ha nascosto il motivo; non me l'ha rivelato». 28Essa disse: «Avevo forse domandato io un figlio al mio signore? Non ti dissi forse: Non mi ingannare?».

29Eliseo disse a Ghecazi: «Cingi i tuoi fianchi, prendi il mio bastone e parti. Se incontrerai qualcuno, non salutarlo; se qualcuno ti saluta, non rispondergli. Metterai il mio bastone sulla faccia del ragazzo». 30La madre del ragazzo disse: «Per la vita del Signore e per la tua vita, non ti lascerò». Allora quegli si alzò e la seguì. 31Ghecazi li aveva preceduti; aveva posto il bastone sulla faccia del ragazzo, ma non c'era stato un gemito né altro segno di vita. Egli tornò verso Eliseo e gli riferì: «Il ragazzo non si è svegliato». 32Eliseo entrò in casa. Il ragazzo era morto, steso sul letto. 33Egli entrò, chiuse la porta dietro a loro due e pregò il Signore. 34Quindi salì, si distese sul ragazzo; pose la bocca sulla bocca di lui, gli occhi sugli occhi di lui, le mani nelle mani di lui e si curvò su di lui. Il corpo del bambino riprese calore. 35Quindi si alzò e girò qua e là per la casa; tornò a curvarsi su di lui; il ragazzo starnutì sette volte, poi aprì gli occhi. 36Eliseo chiamò Ghecazi e gli disse: «Chiama questa Sunammita!». La chiamò e, quando essa gli giunse vicino, le disse: «Prendi tuo figlio!». 37Quella entrò, cadde ai piedi di lui, gli si prostrò davanti, prese il figlio e uscì.

La pentola avvelenata

38Eliseo tornò in Gàlgala. Nella regione imperversava la carestia. Mentre i figli dei profeti stavano seduti davanti a lui, egli disse al suo servo: «Metti la pentola grande e cuoci una minestra per i figli dei profeti». 39Uno di essi andò in campagna per cogliere erbe selvatiche e trovò una specie di vite selvatica: da essa colse zucche agresti e se ne riempì il mantello. Ritornò e gettò i frutti a pezzi nella pentola della minestra, non sapendo cosa fossero. 40Si versò da mangiare agli uomini, che appena assaggiata la minestra gridarono: «Nella pentola c'è la morte, uomo di Dio!». Non ne potevano mangiare. 41Allora Eliseo ordinò: «Portatemi della farina». Versatala nella pentola, disse: «Danne da mangiare alla gente». Non c'era più nulla di cattivo nella pentola.

La moltiplicazione dei pani

42Da Baal-Salisa venne un individuo, che offrì primizie all'uomo di Dio, venti pani d'orzo e farro che aveva nella bisaccia. Eliseo disse: «Dallo da mangiare alla gente». 43Ma colui che serviva disse: «Come posso mettere questo davanti a cento persone?». Quegli replicò: «Dallo da mangiare alla gente. Poiché così dice il Signore: Ne mangeranno e ne avanzerà anche». 44Lo pose davanti a quelli, che mangiarono, e ne avanzò, secondo la parola del Signore.

(Testo TILC)

4
Eliseo aiuta una povera vedova

1Una volta, una donna, moglie di uno dei profeti, gridò a Eliseo:
- Mio marito, tuo servitore, è morto. Tu sai che era fedele al Signore. Aveva un debito con un tale che ora vuol prendersi i miei due figli come schiavi.
2Eliseo le chiese:
- Che cosa posso fare per te? Dimmi che cosa hai in casa.
La donna rispose:
- In casa non ho più niente: mi è rimasto solo un vasetto d'olio.
3 - Allora, - rispose Eliseo, - fatti imprestare alcuni recipienti dai tuoi vicini, il maggior numero possibile. 4Poi entra in casa tua e chiuditi dentro con i tuoi figli. Versa l'olio in ogni recipiente e, quando uno è pieno, mettilo da parte.
5La donna lasciò Eliseo e andò a chiudersi in casa con i suoi figli: loro le passavano i recipienti, e lei versava l'olio. 6I recipienti si riempivano. A un certo punto la donna disse a un figlio:
- Passamene un altro.
- Non ce ne sono più! - rispose lui, e l'olio smise di colare.
7La donna corse a riferire al profeta quel che era successo. Egli le disse:
- Va' a vender l'olio. Con il ricavato pagherai il tuo debito. Ne avanzerà abbastanza da far vivere te e i tuoi figli.

Eliseo e una donna di Sunem

8Una volta, Eliseo passò dal villaggio di Sunem. Una donna molto ricca lo invitò con insistenza a mangiare da lei. Da allora, tutte le volte che passava di lì, si fermava a mangiare da lei. 9La donna disse al marito: 'Quello che viene sempre qui da noi è un uomo santo, mandato da Dio. Ne sono certa! 10Costruiamogli una cameretta al piano di sopra, e mettiamoci un letto, un tavolo, una sedia e un lume. Così, quando verrà da noi, potrà alloggiare lì'. 11Un giorno, Eliseo andò a Sunem e si ritirò nella stanzetta per passarvi la notte. 12Disse a Giezi, il suo servo:
- Chiama la donna che ci ospita.
Giezi la chiamò e lei salì da lui. 13Eliseo, intanto, aveva detto a Giezi:
- Parlale tu. Dille che è stata veramente gentile con noi e chiedile se possiamo fare qualcosa per lei. Forse ha bisogno che la raccomandiamo al re o al capo dell'esercito.
La donna, però, rispose:
- Non ho bisogno; sto bene fra la mia gente. 14 - Che cosa possiamo fare per lei, allora?
- chiese di nuovo Eliseo.
Giezi rispose:
- Questa donna ha la disgrazia di non avere figli e suo marito è già molto vecchio.
15 - Richiamala, - ordinò allora Eliseo.
Il servitore la chiamò. Quando lei fu sulla porta, 16Eliseo le disse:
- L'anno prossimo, a quest'ora, stringerai un figlio fra le tue braccia.
Ma la donna rispose:
- Mio signore, non illudermi, tu che sei uomo di Dio!
17Più tardi la donna rimase incinta e l'anno dopo, a quell'epoca, ebbe un bambino, come aveva detto Eliseo.

Morte del figlio della donna di Sunem

18Il bambino era cresciuto. Un giorno andò a trovare suo padre che lavorava con i mietitori. 19Appena arrivato, si mise a gridare: 'La mia testa! La mia testa!'.
Allora il padre ordinò a un servo: 'Portalo subito a sua madre'. 20Il servo prese il ragazzo e lo portò alla madre. La donna lo tenne sulle ginocchia fin verso mezzogiorno, e a quell'ora il ragazzo morì. 21Lei allora lo portò di sopra, lo distese sul letto del profeta Eliseo e uscì, chiudendo la porta. 22Chiamò suo marito e gli disse:
- Dammi uno dei tuoi servi e un'asina. Vado di corsa dal profeta e torno.
23Il marito le chiese:
- Perché ci vai proprio oggi? Non è la festa della luna nuova e neppure un sabato!
- Non ti preoccupare!, - gli rispose la moglie.
24Mise la sella sull'asina e ordinò al servo: 'Falla camminare: ti fermerai solo se te lo dico io'. 25Così arrivò dal profeta, sul monte Carmelo.
Quando Eliseo la vide da lontano, disse al suo servo Giezi: - Ma quella è la donna di Sunem! 26Corrile incontro e chiedile se va tutto bene a lei, a suo marito e a suo figlio.
- Sì, grazie, - rispose la donna, 27e corse dal profeta, sul monte. Si gettò ai suoi piedi. Giezi voleva spingerla via, ma il profeta disse:
- Lasciala in pace! È molto amareggiata. Il Signore mi tiene nascosto il motivo, non me lo ha fatto sapere.
28La donna gridò:
- Ti avevo chiesto io di avere un figlio, signore? Ti avevo ben detto di non illudermi!

Eliseo ridà vita al figlio della donna di Sunem

29Eliseo disse a Giezi:
- Preparati a partire. Prendi il mio bastone e va' a Sunem. Per la strada, non fermarti a salutare nessuno. Se qualcuno ti saluta, non rispondere. Quando arrivi, posa il mio bastone sul volto del ragazzo.
30Ma la madre del ragazzo disse:
- Giuro davanti al Signore e davanti a te: non me ne vado di qui se non vieni anche tu!
Allora Eliseo partì insieme con la donna.
31Giezi era arrivato prima di loro. Aveva posato il bastone sul volto del ragazzo, ma non c'era stata alcuna reazione, nessun segno di vita. Allora Giezi andò incontro a Eliseo e gli disse: 'Il ragazzo non si è svegliato'.
32Eliseo entrò in casa. Vide il corpo del ragazzo adagiato sul suo letto; 33si chiuse dentro con lui e si mise a pregare il Signore. 34Poi si stese sul ragazzo, con la bocca sulla sua bocca, gli occhi di fronte ai suoi occhi e le mani contro le sue mani. Rimase sdraiato su di lui finché il suo corpo non si scaldò. 35Poi si alzò e si mise a camminare su e giù per la stanza. Infine tornò a stendersi sul ragazzo. Dopo un po', il ragazzo starnuti sette volte e alla fine aprì gli occhi. 36Eliseo chiamò Giezi e gli ordinò di far venire la donna. 'Ecco tuo figlio, prendilo!', le disse. 37La donna si gettò ai piedi del profeta e s'inchinò fino a terra. Poi prese suo figlio e uscì.

La minestra immangiabile

38Eliseo tornò a Galgala. A quel tempo c'era una carestia nella regione. Il gruppo di profeti era riunito intorno a lui. Eliseo ordinò a suo servo: 'Metti un pentolone sul fuoco e prepara una minestra per tutto il gruppo'. 39Un profeta andò nei campi a raccogliere erbe e trovò una specie di vite selvatica; colse alcuni dei suoi frutti simili a zucche. Se ne riempì il mantello e tornò a casa. Non conoscevano quei frutti, ma lui li tagliò a pezzi nella minestra 40La minestra fu servita, ma appena l'assaggiarono, cominciarono a gridare:
- Uomo di Dio, la minestra è avvelenata. Nessuno poté mangiarla.
41Il profeta Eliseo, allora, comandò: - Portate un po' di farina.
La gettò nel pentolone e ordinò:
- Servitevi e mangiate.
Nel pentolone non c'era più nulla di velenoso.

La moltiplicazione dei pani

42Una volta, arrivò un uomo dal villaggio di Baal-Salisa: portò al profeta venti pani d'orzo, fatti con farina nuova, e un sacco di grano appena raccolto. Eliseo disse al suo servo di sfamare il gruppo con quei viveri. 43Ma il servo rispose:
- Questa roba non basta per dar da mangiare a cento persone!
- Distribuisci questi viveri, - disse Eliseo, perché il Signore dice: 'Ognuno avrà abbastanza da mangiare e ne avanzerà anche!'. 44Il servo li distribuì e ne avanzò, come il Signore aveva detto.

(Testo CEI2008)

4
Eliseo compie vari miracoli

1 Una donna, una delle mogli dei figli dei profeti, gridò a Eliseo: «Mio marito, tuo servo, è morto; tu sai che il tuo servo temeva il Signore. Ora è venuto il creditore per prendersi come schiavi i miei due bambini». 2Eliseo le disse: «Che cosa posso fare io per te? Dimmi che cosa hai in casa». Quella rispose: «In casa la tua serva non ha altro che un orcio d'olio». 3Le disse: «Va' fuori a chiedere vasi da tutti i tuoi vicini: vasi vuoti, e non pochi! 4Poi entra in casa e chiudi la porta dietro a te e ai tuoi figli. Versa olio in tutti quei vasi e i pieni mettili da parte». 5Si allontanò da lui e chiuse la porta dietro a sé e ai suoi figli; questi le porgevano e lei versava. 6Quando i vasi furono pieni, disse a suo figlio: «Porgimi ancora un vaso». Le rispose: «Non ce ne sono più». L'olio cessò. 7Ella andò a riferire la cosa all'uomo di Dio, che le disse: «Va', vendi l'olio e paga il tuo debito; tu e i tuoi figli vivete con quanto ne resterà».
8Un giorno Eliseo passava per Sunem, ove c'era un'illustre donna, che lo trattenne a mangiare. In seguito, tutte le volte che passava, si fermava a mangiare da lei. 9Ella disse al marito: «Io so che è un uomo di Dio, un santo, colui che passa sempre da noi. 10Facciamo una piccola stanza superiore, in muratura, mettiamoci un letto, un tavolo, una sedia e un candeliere; così, venendo da noi, vi si potrà ritirare». 11Un giorno che passò di lì, si ritirò nella stanza superiore e si coricò. 12Egli disse a Giezi, suo servo: «Chiama questa Sunammita». La chiamò e lei si presentò a lui. 13Eliseo disse al suo servo: «Dille tu: «Ecco, hai avuto per noi tutta questa premura; che cosa possiamo fare per te? C'è forse bisogno di parlare in tuo favore al re o al comandante dell'esercito?»». Ella rispose: «Io vivo tranquilla con il mio popolo». 14Eliseo replicò: «Che cosa si può fare per lei?». Giezi disse: «Purtroppo lei non ha un figlio e suo marito è vecchio». 15Eliseo disse: «Chiamala!». La chiamò; ella si fermò sulla porta. 16Allora disse: «L'anno prossimo, in questa stessa stagione, tu stringerai un figlio fra le tue braccia». Ella rispose: «No, mio signore, uomo di Dio, non mentire con la tua serva». 17Ora la donna concepì e partorì un figlio, nel tempo stabilito, in quel periodo dell'anno, come le aveva detto Eliseo.
18Il bambino crebbe e un giorno uscì per andare dal padre presso i mietitori. 19Egli disse a suo padre: «La mia testa, la mia testa!». Il padre ordinò a un servo: «Portalo da sua madre». 20Questi lo prese e lo portò da sua madre. Il bambino sedette sulle ginocchia di lei fino a mezzogiorno, poi morì. 21Ella salì a coricarlo sul letto dell'uomo di Dio; chiuse la porta e uscì. 22Chiamò il marito e gli disse: «Mandami per favore uno dei servi e un'asina; voglio correre dall'uomo di Dio e tornerò subito». 23Quello domandò: «Perché vuoi andare da lui oggi? Non è il novilunio né sabato». Ma lei rispose: «Addio». 24Sellò l'asina e disse al proprio servo: «Conducimi, cammina, non trattenermi nel cavalcare, a meno che non te lo ordini io». 25Si incamminò; giunse dall'uomo di Dio sul monte Carmelo. Quando l'uomo di Dio la vide da lontano, disse a Giezi, suo servo: «Ecco la Sunammita! 26Su, corrile incontro e domandale: «Stai bene? Tuo marito sta bene? E tuo figlio sta bene?»». Quella rispose: «Bene!». 27Giunta presso l'uomo di Dio sul monte, gli afferrò i piedi. Giezi si avvicinò per tirarla indietro, ma l'uomo di Dio disse: «Lasciala stare, perché il suo animo è amareggiato e il Signore me ne ha nascosto il motivo; non me l'ha rivelato». 28Ella disse: «Avevo forse domandato io un figlio al mio signore? Non ti dissi forse: «Non mi ingannare»?».
29Eliseo disse a Giezi: «Cingi i tuoi fianchi, prendi in mano il mio bastone e parti. Se incontrerai qualcuno, non salutarlo; se qualcuno ti saluta, non rispondergli. Metterai il mio bastone sulla faccia del ragazzo». 30La madre del ragazzo disse: «Per la vita del Signore e per la tua stessa vita, non ti lascerò». Allora egli si alzò e la seguì. 31Giezi li aveva preceduti; aveva posto il bastone sulla faccia del ragazzo, ma non c'era stata voce né reazione. Egli tornò incontro a Eliseo e gli riferì: «Il ragazzo non si è svegliato». 32Eliseo entrò in casa. Il ragazzo era morto, coricato sul letto. 33Egli entrò, chiuse la porta dietro a loro due e pregò il Signore. 34Quindi salì e si coricò sul bambino; pose la bocca sulla bocca di lui, gli occhi sugli occhi di lui, le mani sulle mani di lui, si curvò su di lui e il corpo del bambino riprese calore. 35Quindi desistette e si mise a camminare qua e là per la casa; poi salì e si curvò su di lui. Il ragazzo starnutì sette volte, poi aprì gli occhi. 36Eliseo chiamò Giezi e gli disse: «Chiama questa Sunammita!». La chiamò e, quando lei gli giunse vicino, le disse: «Prendi tuo figlio!». 37Quella entrò, cadde ai piedi di lui, si prostrò a terra, prese il figlio e uscì.
38Eliseo tornò a Gàlgala. Nella regione c'era carestia. Mentre i figli dei profeti stavano seduti davanti a lui, egli disse al suo servo: «Metti la pentola grande e cuoci una minestra per i figli dei profeti». 39Uno di essi andò in campagna per cogliere erbe selvatiche e trovò una specie di vite selvatica: da essa colse zucche agresti e se ne riempì il mantello. Ritornò e gettò i frutti a pezzi nella pentola della minestra, non sapendo che cosa fossero. 40Si versò da mangiare agli uomini, che appena assaggiata la minestra gridarono: «Nella pentola c'è la morte, uomo di Dio!». Non ne potevano mangiare. 41Allora Eliseo ordinò: «Andate a prendere della farina». Versatala nella pentola, disse: «Danne da mangiare a questa gente». Non c'era più nulla di cattivo nella pentola.
42Da Baal-Salisà venne un uomo, che portò pane di primizie all'uomo di Dio: venti pani d'orzo e grano novello che aveva nella bisaccia. Eliseo disse: «Dallo da mangiare alla gente». 43Ma il suo servitore disse: «Come posso mettere questo davanti a cento persone?». Egli replicò: «Dallo da mangiare alla gente. Poiché così dice il Signore: «Ne mangeranno e ne faranno avanzare»». 44Lo pose davanti a quelli, che mangiarono e ne fecero avanzare, secondo la parola del Signore.

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