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Primo libro delle Cronache
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(Testo CEI74)

21
3. VERSO LA COSTRUZIONE DEL TEMPIO
Il censimento

1Satana insorse contro Israele. Egli spinse Davide a censire gli Israeliti. 2Davide disse a Ioab e ai capi del popolo: «Andate, contate gli Israeliti da Bersabea a Dan; quindi portatemene il conto sì che io conosca il loro numero». 3Ioab disse a Davide: «Il Signore aumenti il suo popolo sì da renderlo cento volte tanto! Ma, mio signore, essi non sono tutti sudditi del mio signore? Perché il mio signore vuole questa inchiesta? Perché dovrebbe cadere tale colpa su Israele?». 4Ma l'opinione del re si impose a Ioab. Questi percorse tutto Israele, quindi tornò a Gerusalemme. 5Ioab consegnò a Davide il numero del censimento del popolo. In tutto Israele risultarono un milione e centomila uomini atti alle armi; in Giuda risultarono quattrocentosettantamila uomini atti alle armi. 6Fra costoro Ioab non censì i leviti né la tribù di Beniamino, perché l'ordine del re gli appariva un abominio.

La peste e il perdono divino

7Il fatto dispiacque agli occhi di Dio, che perciò colpì Israele. 8Davide disse a Dio: «Facendo una cosa simile, ho peccato gravemente. Perdona, ti prego, l'iniquità del tuo servo, perché ho commesso una vera follia».

9Il Signore disse a Gad, veggente di Davide: 10«Và, riferisci a Davide: Dice il Signore: Ti pongo davanti tre cose, scegline una e io te la concederò». 11Gad andò da Davide e gli riferì: «Dice il Signore: Scegli 12fra tre anni di carestia, tre mesi di fuga per te di fronte ai tuoi avversari, sotto l'incubo della spada dei tuoi nemici, e tre giorni della spada del Signore con la peste che si diffonde sul paese e l'angelo del Signore che porta lo sterminio in tutto il territorio di Israele. Ora decidi che cosa io debba riferire a chi mi ha inviato». 13Davide disse a Gad: «Sono in un'angoscia terribile. Ebbene, io cada nelle mani del Signore, perché la sua misericordia è molto grande, ma io non cada nelle mani degli uomini». 14Così il Signore mandò la peste in Israele; morirono settantamila Israeliti. 15Dio mandò un angelo in Gerusalemme per distruggerla. Ma, come questi stava distruggendola, il Signore volse lo sguardo e si astenne dal male minacciato. Egli disse all'angelo sterminatore: «Ora basta! Ritira la mano».

L'angelo del Signore stava in piedi presso l'aia di Ornan il Gebuseo. 16Davide, alzati gli occhi, vide l'angelo del Signore che stava fra terra e cielo con la spada sguainata in mano, tesa verso Gerusalemme. Allora Davide e gli anziani, coperti di sacco, si prostrarono con la faccia a terra. 17Davide disse a Dio: «Non sono forse stato io a ordinare il censimento del popolo? Io ho peccato e ho commesso il male; costoro, il gregge, che cosa hanno fatto? Signore Dio mio, sì, la tua mano infierisca su di me e sul mio casato, ma non colpisca il tuo popolo».

L'erezione di un altare

18L'angelo del Signore ordinò a Gad di riferire a Davide che salisse ad erigere un altare al Signore nell'aia di Ornan il Gebuseo. 19Davide vi andò secondo l'ordine di Gad, comunicatogli a nome del Signore. 20Ornan si volse e vide l'angelo; i suoi quattro figli, che erano con lui, si nascosero. Ornan stava trebbiando il grano, 21quando gli si avvicinò Davide. Ornan guardò e, riconosciuto Davide, uscì dall'aia, prostrandosi con la faccia a terra davanti a Davide. 22Davide disse a Ornan: «Cedimi il terreno dell'aia, perché io vi costruisca un altare al Signore; cedimelo per tutto il suo valore, così che il flagello cessi di infierire sul popolo». 23Ornan rispose a Davide: «Prenditelo; il re mio signore ne faccia quello che vuole. Vedi, io ti dò anche i buoi per gli olocausti, le trebbie per la legna e il grano per l'offerta; tutto io ti offro». 24Ma il re Davide disse a Ornan: «No! Lo voglio acquistare per tutto il suo valore; non presenterò al Signore una cosa che appartiene a te offrendo così un olocausto gratuitamente». 25E così Davide diede a Ornan seicento sicli d'oro per il terreno.

26Quindi Davide vi eresse un altare per il Signore e vi offrì olocausti e sacrifici di comunione. Invocò il Signore, che gli rispose con il fuoco sceso dal cielo sull'altare dell'olocausto.

27Il Signore ordinò all'angelo e questi ripose la spada nel fodero. 28Allora, visto che il Signore l'aveva ascoltato sull'aia di Ornan il Gebuseo, Davide offrì là un sacrificio. 29La Dimora del Signore, eretta da Mosè nel deserto, e l'altare dell'olocausto in quel tempo stavano sull'altura che era in Gàbaon; 30ma Davide non osava recarsi là a consultare Dio perché si era molto spaventato di fronte alla spada dell'angelo del Signore.

(Testo TILC)

21
Davide fa il censimento del popolo
(vedi 2 Samuele 24, 1-9)

1Satana si mise contro Israele e spinse Davide a fare il censimento degli Israeliti. 2Davide ordinò a Ioab e ai capi del popolo: - Organizzate il censimento di tutto il paese da nord a sud, da Dan fino a Bersabea, e fatemi sapere il risultato: voglio conoscere quanti uomini sono. 3Ioab rispose:
- Io mi auguro che il Signore faccia diventare il suo popolo cento volte più numeroso di adesso. Qualunque sia il numero, tu, o mio signore, sei il re e tutti sono tuoi sudditi. Perché mai ti interessa fare questo calcolo? Perché vuoi mettere tutto Israele in una situazione di colpa. 4Ma Davide non cambiò idea e comandò a Ioab di eseguire i suoi ordini. Perciò Ioab percorse tutto il paese. Alla fine tornò a Gerusalemme 5e riferì a Davide il risultato del censimento: in Israele, al nord, gli uomini in grado di combattere erano un milione e centomila, in Giuda, al sud, quattrocentosettantamila. 6Ioab però non aveva fatto il censimento delle tribù di Levi e di Beniamino, perché l'ordine del re gli sembrava intollerabile.

Dio punisce il popolo per il censimento
(vedi 2 Samuele 24, 10-17)

7Dio non approvò il censimento fatto da Davide e castigò il popolo d'Israele. 8Davide riconobbe di fronte a Dio: 'Ho peccato molto, ho agito come un pazzo; perdona la mia colpa!'. 9Il Signore parlò allora a Gad, profeta alla corte di Davide: 'Va' a trovare Davide e digli: 10Il Signore ti propone tre alternative: scegline una e il Signore farà come dirai'.
11Gad andò a riferire a Davide la parola del Signore e gli disse:
- Scegli tu fra questi tre castighi: 12carestia per tre anni, oppure assalti di nemici che ti inseguono con la spada per tre mesi, oppure la spada del Signore che colpisce il paese con la peste per tre giorni, mentre l'angelo del Signore semina distruzione in tutto il territorio d'Israele. Pensaci e decidi quale risposta devo dare al Signore che mi ha mandato. 13Davide rispose a Gad:
- Non ho via d'uscita: non voglio cadere nelle mani degli uomini, preferisco cadere nelle mani del Signore, perché la sua bontà è molto grande.
14Il Signore colpì con la peste Israele e morirono settantamila Israeliti. 15Dio mandò un angelo a Gerusalemme per portare anche lì la distruzione. Ma, quando il Signore vide tutto quel male, ritornò sulla sua decisione e ordinò all'angelo sterminatore: 'Basta! fermati!'. In quel momento l'angelo del Signore stava sopra il cortile della fattoria di un certo Ornan, un Gebuseo. 16Davide alzò gli occhi e vide l'angelo del Signore fermo tra la terra e il cielo, con in mano la spada puntata contro la città di Gerusalemme. Insieme a Davide c'erano i responsabili della città, vestiti di sacco. Tutti si gettarono con la faccia a terra. 17Davide disse a Dio: 'Io solo ho deciso di fare il censimento di questo popolo, io solo ho sbagliato: il pastore ha peccato, il gregge non ha nessuna colpa. Signore mio Dio, intervieni pure contro di me e la mia famiglia, ma non colpire il tuo popolo'.

Davide costruisce un altare al Signore
(vedi 2 Samuele 24, 18-25)

18L'angelo del Signore disse al profeta Gad: 'Ordina a Davide di entrare nel cortile di Ornan il Gebuseo e di costruire là un altare al Signore'. 19Davide andò ad eseguire l'ordine che Gad gli aveva dato da parte del Signore. 20Ornan, intanto, stava battendo il grano. Ad un certo punto si accorse della presenza dell'angelo. I quattro figli che lavoravano con lui scapparono e si nascosero. 21In quel momento stava arrivando Davide. Ornan lo vide e lo riconobbe: uscì subito dal cortile e si inchinò davanti al re con la faccia a terra. 22Davide disse a Ornan: - Vendimi questo terreno dove hai il tuo cortile. Voglio costruire qui un altare al Signore perché la pestilenza resti lontana dal popolo. Vendimelo al suo prezzo. 23Prendilo pure, o mio re, - rispose Ornan, - e fa' tutto quel che desideri. Anzi ti do anche i miei buoi da bruciare in sacrificio e il grano per l'offerta al Signore. Per far fuoco puoi usare il legno dei miei attrezzi. Ti regalo tutto.
24Ma il re Davide rispose a Ornan:
- No, non desidero regali; pagherò l'intero prezzo. Non voglio offrire al Signore cose tue e sacrifici che non mi costino nulla.
25Per l'acquisto del terreno Davide pagò a Ornan seicento pezzi d'oro. 26Costruì poi un altare al Signore, offrì vari sacrifici, e rivolse preghiere al Signore. Il Signore gli rispose mandando dal cielo il fuoco per bruciare i sacrifici sull'altare.
27Poi l'angelo, a un ordine del Signore, ritirò la spada. 28Davide capì che il Signore aveva risposto alla sua preghiera e, da quel momento in poi, offrì sacrifici nel cortile di Ornan il Gebuseo. 29A quel tempo, infatti, l'Abitazione del Signore costruita da Mosè nel deserto e l'altare per offrire i sacrifici si trovavano nel santuario di Gabaon sulla collina. 30Ma Davide non si sentiva di andar là per consultare Dio, perché era rimasto sconvolto alla vista di quella spada in mano all'angelo del Signore.

(Testo CEI2008)

21
Il peccato del censimento

1 Satana insorse contro Israele e incitò Davide a censire Israele. 2Davide disse a Ioab e ai capi del popolo: «Andate, contate gli Israeliti da Bersabea a Dan; quindi portatemene il conto, così che io conosca il loro numero». 3Ioab disse a Davide: «Il Signore aumenti il suo popolo cento volte più di quello che è! Ma, o re, mio signore, essi non sono tutti sudditi del mio signore? Perché il mio signore vuole questa inchiesta? Perché dovrebbe cadere tale colpa su Israele?». 4Ma l'ordine del re prevalse su Ioab. Questi partì e percorse tutto Israele, quindi tornò a Gerusalemme. 5Ioab consegnò a Davide il totale del censimento del popolo: c'erano in tutto Israele un milione e centomila uomini in grado di maneggiare la spada; in Giuda risultarono quattrocentosettantamila uomini in grado di maneggiare la spada. 6Fra costoro Ioab non censì i leviti né la tribù di Beniamino, perché l'ordine del re gli appariva un abominio.
7Il fatto dispiacque agli occhi di Dio, che perciò colpì Israele. 8Davide disse a Dio: «Ho peccato molto facendo una cosa simile. Ti prego, togli la colpa del tuo servo, poiché io ho commesso una grande stoltezza».
9Il Signore disse a Gad, veggente di Davide: 10«Va', riferisci a Davide: Così dice il Signore: «Io ti propongo tre cose: scegline una e quella ti farò»». 11Gad venne dunque da Davide e gli riferì: «Dice il Signore: «Scegli 12fra tre anni di carestia, tre mesi di fuga di fronte al tuo nemico, sotto l'incubo della spada dei tuoi nemici, e tre giorni della spada del Signore, con la peste che si diffonde sulla terra e l'angelo del Signore che porta lo sterminio in tutto il territorio d'Israele». Ora vedi che cosa io debba riferire a chi mi ha mandato». 13Davide rispose a Gad: «Sono in grande angustia. Ebbene, che io cada nelle mani del Signore, perché la sua misericordia è grande, ma che io non cada nelle mani degli uomini». 14Così il Signore mandò la peste in Israele; caddero settantamila Israeliti. 15Dio mandò un angelo a Gerusalemme per devastarla. Ma, nell'atto di devastare, il Signore guardò e si pentì di quel male. Egli disse all'angelo devastatore: «Ora basta! Ritira la mano».
L'angelo del Signore stava ritto presso l'aia di Ornan il Gebuseo. 16Davide, alzàti gli occhi, vide l'angelo del Signore ritto fra terra e cielo, con la spada sguainata in mano, tesa verso Gerusalemme. Allora Davide e gli anziani, coperti di sacco, si prostrarono con la faccia a terra. 17Davide disse a Dio: «Non sono forse stato io a ordinare il censimento del popolo? Io ho peccato e ho commesso il male; ma queste pecore che cosa hanno fatto? Signore, mio Dio, sì, la tua mano venga contro di me e contro la casa di mio padre, ma non colpisca il tuo popolo».

Acquisto dell'area per il tempio

18L'angelo del Signore ordinò a Gad di riferire a Davide che salisse a innalzare un altare al Signore nell'aia di Ornan il Gebuseo. 19Davide salì, secondo la parola che Gad aveva pronunciato nel nome del Signore. 20Ornan si volse e vide l'angelo; i suoi quattro figli, che erano con lui, si nascosero. Ornan stava trebbiando il grano, 21quando gli si avvicinò Davide. Ornan guardò e, riconosciuto Davide, uscì dall'aia, prostrandosi con la faccia a terra davanti a Davide. 22Davide disse a Ornan: «Cedimi il terreno dell'aia, perché io vi costruisca un altare al Signore; cedimelo per tutto il suo valore, così che il flagello si allontani dal popolo». 23Ornan disse a Davide: «Prenditelo; il re mio signore ne faccia quello che vuole. Vedi, io ti do anche i giovenchi per gli olocausti, le trebbie per la legna e il grano per l'offerta; tutto io ti offro». 24Ma il re Davide disse a Ornan: «No! Lo voglio acquistare per tutto il suo valore; non presenterò al Signore una cosa che appartiene a te offrendo un olocausto gratuitamente». 25E così Davide diede a Ornan seicento sicli d'oro per il terreno.
26Quindi Davide costruì in quel luogo un altare al Signore e offrì olocausti e sacrifici di comunione. Invocò il Signore, che gli rispose con il fuoco sceso dal cielo sull'altare dell'olocausto. 27Il Signore ordinò all'angelo e questi ripose la spada nel fodero. 28Allora, visto che il Signore l'aveva ascoltato sull'aia di Ornan il Gebuseo, Davide offrì là un sacrificio. 29La Dimora del Signore, eretta da Mosè nel deserto, e l'altare dell'olocausto in quel tempo stavano sull'altura che era a Gàbaon; 30ma Davide non osava recarsi là a consultare Dio, perché si era molto spaventato di fronte alla spada dell'angelo del Signore.

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