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Lettera a Filemone
  > Libro: Lettera a Filemone, Cap.: 1  

(Testo CEI74)

1
9preferisco pregarti in nome della carità, così qual io sono, Paolo, vecchio, e ora anche prigioniero per Cristo Gesù; 10ti prego dunque per il mio figlio, che ho generato in catene, 12Te l'ho rimandato, lui, il mio cuore.

13Avrei voluto trattenerlo presso di me perché mi servisse in vece tua nelle catene che porto per il vangelo. 14Ma non ho voluto far nulla senza il tuo parere, perché il bene che farai non sapesse di costrizione, ma fosse spontaneo. 15Forse per questo è stato separato da te per un momento perché tu lo riavessi per sempre; 16non più però come schiavo, ma molto più che schiavo, come un fratello carissimo in primo luogo a me, ma quanto più a te, sia come uomo, sia come fratello nel Signore.

17Se dunque tu mi consideri come amico, accoglilo come me stesso.

(Testo TILC)

1
9Tuttavia, preferisco farti una richiesta in nome dell'amore. Io, Paolo, vecchio e ora anche prigioniero a causa di Gesù Cristo, 10ti chiedo un favore per Onèsimo. Qui in prigione egli è diventato per me come un figlio. 12Egli è come una parte di me stesso: io te lo rimando. 13Sarei stato contento di poterlo tenere con me, ora che sono in prigione per aver annunziato Cristo. Avrebbe potuto aiutarmi al posto tuo. 14Ma non voglio obbligarti a questo favore: preferisco che tu agisca spontaneamente. Perciò ho deciso di non far nulla senza che tu sia d'accordo.
15Forse Onèsimo è stato separato da te, per qualche tempo, perché tu possa riaverlo per sempre. 16Ora non accoglierlo più come uno schiavo. Egli è molto più che uno schiavo: è per te un caro fratello. È carissimo a me, tanto più deve esserlo a te, sia come uomo sia come credente.
17Dunque se mi consideri tuo amico, accogli Onèsimo come accoglieresti me.

(Testo CEI2008)

1
9in nome della carità piuttosto ti esorto, io, Paolo, così come sono, vecchio, e ora anche prigioniero di Cristo Gesù. 10Ti prego per Onèsimo, figlio mio, che ho generato nelle catene, 12Te lo rimando, lui che mi sta tanto a cuore.
13Avrei voluto tenerlo con me perché mi assistesse al posto tuo, ora che sono in catene per il Vangelo. 14Ma non ho voluto fare nulla senza il tuo parere, perché il bene che fai non sia forzato, ma volontario. 15Per questo forse è stato separato da te per un momento: perché tu lo riavessi per sempre; 16non più però come schiavo, ma molto più che schiavo, come fratello carissimo, in primo luogo per me, ma ancora più per te, sia come uomo sia come fratello nel Signore.
17Se dunque tu mi consideri amico, accoglilo come me stesso.
  > Libro: Lettera a Filemone, Cap.: 1  


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